Tour guidati



Portogallo: discreto e magnifico.

Partiamo nel tardo pomeriggio del venerdì, dopo il lavoro, per raggiungere l’aeroporto dal quale decolla il nostro volo serale che atterra a Siviglia pochi minuti dopo la mezzanotte. Incontriamo l’autista e il pullman con i bagagli e le vettovaglie che ci hanno preceduti via terra e, dopo un sonno ristoratore, ripartiamo il sabato mattina diretti a ovest. Siamo nell’Algarve, la regione più a sud del Portogallo che si differenzia dal resto del territorio per un clima mite per tutto l’anno grazie al mare caldo e alle correnti d’aria provenienti dalla vicina Africa. D’estate la costa, tra l’incantevole Tavira e Lagos, passando per Faro, è meta di migliaia di tour turisti. La visita della giornata, dopo una passeggiata a Tavira, è per Faro, capoluogo dell’Algarve fin dal 1756. La cittadina è risorta più volte dalle invasioni, dagli incendi e dal terremoto. Un tempo era un villaggio di pescatori mentre con i romani divenne un importante porto e centro amministrativo.

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Ovviamente cadde sotto la dominazione dei mori ma fu riscattata e dalle ceneri emerse una città nuova, ancora oggi piacevolmente visitabile soprattutto nella zona intorno al porto sul quale si affaccia la cittadina arabo-medievale. Immerso nella campagna poco a nord di Faro, il sito archeologico di Milreu custodisce le rovine della Ossonoba romana, forse distrutta da un terremoto e scoperta alla fine dell’Ottocento. Ancora oggi sono visibili le mura di un tempio poi trasformato in basilica paleocristiana e le piscine con i ricchi mosaici. Continuiamo in direzione ovest lungo la costa.

Le spiagge sono meravigliose, accessibili attraversando dune e cespugli all’ombra dei quali si dispongono ristoranti e piccoli bar per rinfrescarsi. Ci fermiamo per il pernottamento all’altezza di Lagos. Ci svegliamo la domenica mattina rinvigoriti da una piacevole brezza marina; dopo la colazione il nostro viaggio continua ancora verso ovest fino a raggiungere Sagres. Luogo sacro ai romani, divenne un importante punto di riferimento per la navigazione. Fu qui che portoghesi fondarono l’importante scuola di Sagres: qui si formarono navigatori, cartografi e astronomi, si realizzarono i primi astrolabi e…le prime caravelle.

Raggiungiamo il Cabo de Sao Vincente: le alte pareti rocciose, i faraglioni e lo sperone proteso nelle acque dell’oceano da secoli affascinano naviganti e viaggiatori. La tradizione narra che queste scogliere, alte 75 m, debbano il nome a San Vincenzo le cui spoglie furono trasportate qui dall’Andalusia per difenderle dalle invasioni arabe durante l’VIII secolo. Il culto del santo si tramandò nei secoli e fece del Cabo un luogo di pellegrinaggio oltre che di importanza strategica. Non ci resta che girare a destra e iniziare la risalita mantenendo la linea di costa, in direzione nord. Un’area selvaggia che si estende fino a Porto Corvo conserva un complesso e ricco ecosistema: il Park Natural Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina. Oltrepassata Sines la strada si avvicina alla costa finchè arriviamo a Tróia.

La penisola omonima è una lunga lingua di sabbia tra l’oceano e l’estuario del fiume Sado. Da qui, in 30 minuti di traghetto, si approda Setúbal. Questa cittadina mantiene intatta l’identità portoghese ed è oggi un centro turistico e culturale importante. Se il tempo ce lo consente ammiriamo almeno l’elegante portale gemino della Igreja do Jesus, nelle forme gotico-manueline di fine Quattrocento. L’interno custodisce azulejos che risalgono al Cinquecento e la navata è in parte rivestita da maioliche del XVII secolo. Siamo nel Parque Natural de Serra da Arrabida. A picco sul mare questo promontorio selvaggio e scosceso supera i 500 m di altitudine.

Proseguiamo in direzione di Lisbona che raggiungiamo nel tardo pomeriggio. Il lunedì, dopo la prima colazione, dedichiamo alla capitale una lunga passeggiata guidata: il quartiere dell’Alfama, il più affascinante e pittoresco di Lisbona, tra il castello e il mare, una sorta di suq arabo, un intricato labirinto di stradine, piccoli slarghi, giardini nascosti, archi e passaggi segreti dove la notte s’inseguono le note del passionale fado che escono dalle adegas, i locali tipici del quartiere, il quartiere di Baixa, la zona del Rossio e del Barrio Alto; completiamo con una breve vasca sulla Avenida de Libertade.

Dopo il pranzo libero riprendiamo il pullman e raggiungiamo Sintra, Patrimonio dell’Umanità per il gotico Palazzo Real, il Castello do Mouros costruito dagli arabi nel VIII secolo e il curioso Palazzo da Pena, in cui sono presenti tutti gli stili architettonici: dal moresco al gotico, dal manuelino al barocco.

Dopo la visita guidata raggiungiamo Mafra, nota per il suo convento barocco, detto “L’Escorial del Portogallo” per l’analogia con il famoso Monastero fuori Madrid. Al termine rientriamo a Lisbona per la cena libera e il pernottamento.

Il martedì mattina raggiungiamo il Monastero di Jeronimus nel quartiere di Belem, il monumento più impostante di Lisbona e capolavoro dell’arte manuelina.

Lo visitiamo assieme alla nostra guida che salutiamo, al termine, prima di ripartire verso nord in direzione di Obidos.

Il castello di questa cittadina è ammirevole ma le caratteristiche case bianche ricoperte di bouganville rubano più scatti. Qui il tempo pare essersi fermato e allora vogliamo comprare un souvenir del Portogallo.

Se il tempo ce lo consente passeggiamo a piedi nudi sul lungo litorale di Nazarè e guardiamo le barche colorate dei pescatori; l’odore di salsedine si effonde nell’abitacolo del pullman…Proseguiamo ormai a nord dell’Estremadura e, accompagnati dalla guida, non possiamo perdere Alcobaça, immersa in una zona di campagne coltivate a frutteti.

Qui, il più grande monastero cistercense del Portogallo, ci regala una pagina di storia e fede. La grandiosità e lo slancio poderoso delle strutture in pietra chiara ci abbagliano ma l’interno è sobrio, pulito e misurato, proprio come avrebbe voluto Bernardo da Chiaravalle. Concludiamo la giornata con il monastero di Batalha, situato in fondo ad una valle verdeggiante e costruito nel XV e XVI secolo, uno dei capolavori dell’arte gotica e manuelina.

L’enorme mole color rosa dorato della sua architettura si erge in una sinfonia di ghimberghe, pinnacoli, contrafforti, guglie e colonnine. L’interno ci lascia a bocca aperta. Il nostro hotel, per la cena e il pernottamento, è vicinissimo. Dopo la prima colazione partiamo, il mercoledì, in direzione di Fatima. Situata su un brullo altopiano dove, fino al 1920, sorgeva un piccolo villaggio di pastori, questa cittadina è ormai diventata moderna e si raccoglie intorno al grande santuario meta di pellegrinaggi, tra i più celebri e frequentati del mondo cattolico. Una sosta ci vuole, pur se breve e individuale prima di ripartire in direzione di Tomar. Fondata nel 1157 dal primo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari in Portogallo, la città è dominata dal castello del XII secolo al cui interno sorge il maestoso Convento de Cristo. Il centro di questa incantevole cittadina resta comunque il fitto groviglio di stradine e la vivace via dei negozi che conduce alla chiesa gotica di San Giovanni Battista dal caratteristico portale manuelino.

Nel pomeriggio arriviamo a Coimbra dove incontriamo la nostra guida; città universitaria è celebre non solo per l’antica cattedrale, serrata e merlata come una fortezza, ma soprattutto per la settecentesca Biblioteca dove, a preservare i preziosi libri e documenti, dagli insidiosi insetti “mangiacarta”, contribuiscono un paio di ghiotti pipistrelli… Per il pernottamento raggiungiamo Porto che visitiamo la mattina successiva, dopo la prima colazione, assieme alla guida.

Qui rivediamo l’Oceano Atlantico, pregustiamo il sapore dell’omonimo vino e, prima di cena, ci rilassiamo con una mini crociera sul fiume Douro a bordo di una tipica imbarcazione locale alla scoperta dei caratteristici ponti sul fiume, fino alla foce dell’oceano. Seconda città del Portogallo per grandezza e capitale del Nord del paese, Porto conserva monumenti strepitosi: la “Sé” (Cattedrale) imponente chiesa fortezza costruita tra il XVII e XVIII secolo con i suoi splendidi chiostri, la chiesa rinascimentale di Santa Clara, la Chiesa di San Francesco, il Quartiere Ribeira, il ponte Dom Luis, la stazione ferroviaria centrale di Sao Bento, con un interno rivestito di azuleios, la torre e chiesa dos Clerigos…

Ripartiamo in direzione di Guimarães, antica cittadina ricca di segni del passato medievale il cui centro città, Patrimonio Unesco, è tutto raccolto intorno al Paço dos Duques, al palazzo dei duchi di Bragança e alla Chiesa di Nostra Senhora de Oliveira. La cittadina è considerata la culla della nazione per aver dato i natali a Don Alfonso Henriques artefice del processo di riconquista ai danni dei mori.

Nel pomeriggio arriviamo a Braga. La seconda città del Nord portoghese è un polo economico, industriale e agricolo, nonché sede universitaria; il patrimonio religioso è di grandissimo valore con la medievale Cattedrale, la Cappella dei re, in stile gotico e l’imponente Palazzo episcopale che si affaccia sul Giardino di Santa Barbara. Se il tempo ce lo consente, non manchiamo il complesso di Bom Jesus do Monte, caratterizzato da una chiesa neoclassica in cima a una elaborata scalinata barocca formata da 17 pianerottoli.

Per il pernottamento raggiungiamo Bragança che, ai piedi della Serra de Noguera, conserva intatta la cerchia di mura con 18 torri del secolo XII mentre il Domus Municipalis è una delle poche testimonianze di architettura civile romanica in Portogallo. È venerdì e stiamo ormai scendendo lungo il versante interno. Il confine spagnolo scorre alla nostra sinistra mentre ci viene incontro Mirada do Douro; lambita dall’omonimo fiume è situata su un altopiano al confine con la Castiglia e Leon di Spagna. Qui le tradizioni sono ancora molto radicate e la parlata locale è stata riconosciuta come dignità di lingua dal governo di Lisbona mentre la gastronomia, con particolare riguardo alla pregiata carne bovina, è gratificata da un marchio di qualità. Oltrepassata Sorthela ci viene incontro Belmonte.

La cittadina fu, per generazioni, feudo dell’eroica famiglia Cabral, basti ricordare Pedro Alvarez Cabral, scopritore del Brasile. Per il pernottamento ci fermiamo nei dintorni di Castelo Branco, principale centro della Beira Baixa che corre lungo il confine spagnolo con numerose fortificazioni, oggi ormai in rovina ma evidenti testimonianze di un passato tumultuoso. Il sabato mattina ripartiamo dopo la prima colazione e, a soli 12 km dal confine con la Spagna, ci fermiamo a Elvas, una cittadina di frontiera.

Le fortificazioni della città vecchia sono tra le meglio conservate d’ Europa e sono patrimonio Unesco. Una passeggiata lungo le merlature ci permette di ammirare dall’alto la città vecchia e da vicino lo schema ingegnoso delle fortificazioni costruite secondo i canoni di Marquis de Vauban, architetto militare francese… Una serie di bastioni pentagonali con rivellini leggermente staccati, forma una stella a più punte che protegge le mura da ogni direzione…una specie di Palmanova portoghese… Non possiamo dimenticarci la sosta ad Evora.

Antica capitale dell’Alentejo, di cui scrisse tanto José Saramago, la cittadina è stretta tra le mura romane, medievali e seicentesche: un fitto reticolato di stradine che diventano un vero e proprio mosaico architettonico e culturale. La cattedrale è imponente; il suo romanico si fonde con il gotico fino a farla sembrare un castello per la presenza delle due torri, una merlata e l’altra sovrastata da un cono blu. Oggi Evora è un centro giovane e vivace che ha accresciuto nei secoli il suo prestigio grazie all’Università.

Dopo la passeggiata, se il tempo ce lo consente, a una manciata di chilometri in direzione di Guadalupe, ci sarebbe il Cromleque dos Almendres, un sito composto da due cerchi concentrici di più di 90 menhir disposti a ferro di cavallo. Furono sistemati qui tra i 7000 gli 8000 anni fa ed avevano il compito di segnalare un sito legato probabilmente all’osservazione del cielo oppure ad antichi riti di fertilità.

Per l’ultimo pernottamento ci fermiamo nelle vicinanze di Beja. Città di origine romana e roccaforte di quel Basso Alentejo in cui i contadini lottarono duramente per i propri diritti fino a ribellarsi apertamente al regime di Salazar, negli anni ‘60 del secolo scorso. Oggi resta ancora un importante centro per la produzione di frumento, olive e sughero. La città vecchia, dalle strade strette e spesso acciottolate, ci regala la vista della Torre de Menagem, il caratteristico maschio del castello che segna il limite nord-ovest del centro storico. La domenica, dopo la prima colazione, con qualche sosta lungo il percorso, raggiungiamo l’aeroporto in terra spagnola da dove, nel pomeriggio un volo diretto ci riporta in Italia. 

Da venerdì 11 (tardo pomeriggio) a domenica 20 Luglio 2025

La quota di partecipazione (base 35 persone) è fissata in euro 1.595,00 (soci sostenitori euro 1.585,00) comprensivi di: Voli low cost, tasse aeroportuali comprese – Franchigia bagaglio a mano (i bagagli pesanti saranno caricati due giorni prima sul pullman che ci precede via terra) – Pullman granturismo – Sistemazione in hotel  3*, 4* e 5* in camere doppie con servizi privati – Trattamento di prima colazione e cena in hotel (ad esclusione di quella a Lagos e della seconda a Lisbona) – Tasse di soggiorno locali – Due o tre pranzi sportivi nei lunghi percorsi – Visite guidate a: Lisbona, Belem, Mafra, Sintra, Batalha,  Alcobaca, Coimbra e Porto – Tutti gli ingressi indicati – Mini crociera sul fiume Douro a Porto – Assicurazione assistenza/spese mediche – Guida/accompagnatore al seguito. Adesioni entro il 7 Giugno con versamento di Euro 300,00 a titolo di caparra. La data del saldo e il programma dettagliato saranno comunicati ai partecipanti.

Guida/accompagna: Annaluisa Gori – guide locali – driver: Roberto.

Tour in programmazione.



Deutschland, Deutschland über alles…La Germania dell’est, prima puntata.

Eccomi con l’atteso tour della Germania. Si tratta di uno Stato che propone un’infinità di siti turistici: monumenti, musei, peculiarità architettoniche, centri storici maggiori e minori e paesaggi di sorprendente bellezza. Ho dovuto scegliere privilegiando, per quest’anno, il versante orientale. Arrivati a Berlino, dopo una giornata intera per la capitale, ho deciso di piegare a sinistra lasciando a nord-est l’isola di Rügen, che già abbiamo avuto modo di visitare a Pasqua del 2022, per chiudere il cerchio a Lubecca. Sulla via del ritorno ho lasciato Amburgo, raccordandomi nel punto più stretto della Germania, a Würzburg per poi scendere un po’ lungo la Romantische Strasse. Mi sono ripromessa il versante occidentale per il prossimo anno, sempre ad agosto, con particolare riguardo ai lunghi confini con la Francia, il Belgio e l’Olanda e, ovviamente, tutte le grandi città del centro, escluse quest’anno. Ciò mi ha consentito di privilegiare anche una Germania minore, fatta di centri più piccoli ma non per questo meno importanti, tessuti urbani poco frequentati dal turismo di massa ma che ci permetteranno senz’altro di conoscere al meglio questo versante di una terra ricca di storia e cultura.

Partiamo il sabato mattina subito diretti a nord e dopo un paio di soste, per il caffè e il pranzo, lungo il percorso, nel primo pomeriggio raggiungiamo Monaco di Baviera. Dedichiamo il pomeriggio alla visita del centro storico della città: Marien Platz, con la colonna eretta da Massimiliano I in segno di ringraziamento per la fine dell’occupazione svedese e sulla quale svetta la statua bronzea della madonna, il nuovo municipio in stile neo-gotico, famoso per il carillon che ogni giorno si anima con i movimenti di 32 figure a grandezza naturale, gli esterni della Residenza dei Wittelsbach, ricostruita nella prima metà dell’Ottocento prendendo a modello il nostro palazzo Pitti, la bella Fraunkirchen, coronata con copertura a cipolla e custode del mausoleo dell’imperatore Ludovico IV il Bavaro.

Lasciamo Monaco per raggiungere le vicinanze di Ratisbona (Regensburg) per la cena e il pernottamento. Le origini di questa città risalgono ai tempi di Marco Aurelio che qui, nel 179, fondò la Castra Regina per installarvi l’unica legione romana a nord delle Alpi. La crescita della borghesia ed il traffico di merci fecero di questa città una delle posizioni più strategiche tra Oriente e Occidente. Il centro storico è oggi patrimonio dell’Unesco ed è facilmente percorribile a piedi grazie al reticolo ortogonale romano, ancora chiaramente percepibile.

Il Duomo di San Pietro è un capolavoro del gotico tedesco; sostiamo a lungo davanti al portale principale tempestato di statue e rilievi e incorniciato da un fregio di sculture simboliche ornamentali. L’interno ci restituisce una straordinaria annunciazione statuaria e numerose vetrate del XIV secolo. Continuiamo la visita con il chiostro del duomo, la porta pretoria del palazzo del vescovo, il vecchio municipio, St. Emmeran, con un interno strepitosamente barocco, decorato dai fratelli Asam nella prima metà del 1700.  Raggiungiamo Norimberga (Nürnberg).

Capitale della Franconia e seconda città della Baviera, Norimberga è uno dei centri culturali produttivi più importanti della Franconia, storica culla del sacro Romano Impero, ricchissima di monumenti pur se conchiusi in una contenuta cerchia muraria, ancora chiaramente visibile.

Nella città vecchia ecco il capolavoro del gotico maturo: St. Lorenz, annunciata dalle torri aggiunte nel XV secolo anche se la prima pietra fu posta nel 1280. La facciata è scandita da tre registri orizzontali con le due torri laterali che identificano le maestose chiese tedesche; il doppio portale presenta un’elaborata decorazione di statue e rilievi sulla Vita di Cristo e un Giudizio Universale. All’interno, coperto da una magnifica volta a costoloni, il coro è un gioiello del gotico tedesco abbellito da splendide vetrate. Anche qui la scultura in legno di tiglio raffigura il saluto dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine, il tabernacolo è un capolavoro di pietra arenaria e, infine, lungo il deambulatorio, l’altare dei tre re rappresenta, nel riquadro centrale, l’adorazione dei Magi. Non ci dimentichiamo di St. Sebald, chiesa tardo romanica e centro del movimento protestante della Norimberga cinquecentesca; presenta due absidi, una particolarità che risale al periodo di Federico II. All’interno molte statue lignee tre-quattrocentesche ornano la navata centrale mentre il coro è illuminato da splendide vetrate. Passeggiamo davanti al municipio e nella piazza del mercato principale, guardiamo almeno gli esterni della Frauenchirke che presenta una facciata gotica molto particolare. Il castello fu il fulcro del regno fino a metà del ‘400 mentre oggi si raggiunge per una vista panoramica sulla cittadina. La città prediletta da Hitler e centro strategico in epoca nazista, racconta anche uno dei capitoli più tragici della storia tedesca che oggi si possono rileggere al Dokumentationszentrum.

Ripartiamo diretti a Bamberga. Sorta su sette colli proprio nel punto in cui il fiume Regnitz si biforca, formando una grande isola, questa cittadina è proprio bella ed è stata amata e abbellita da imperatori e vescovi e celebrata dai poeti romantici. Due coniugi devoti, l’imperatore Enrico II il Santo e Santa Cunegonda ricevettero questa città come dono di nozze e la vollero trasformare nella nuova città santa. Oggi il Duomo, con l’inconfondibile profilo delle quattro torri resta un capolavoro dell’arte della spiritualità medievale. La prima pietra fu posta poco dopo il 1000 ma i lavori proseguirono esternamente ed internamente anche dopo per abbellire il coro orientale tardo romanico, i portali di ascendenza normanna e le due torri in stile gotico. L’interno è ricchissimo e fra le meraviglie non possiamo dimenticare la tomba dei due re coniugi, opera in calcare e marmo di Tillman Riemenschneider che avremo ancora modo di apprezzare…

Ci fermiamo per la cena e il pernottamento nelle vicinanze e così la mattina successiva, dopo la prima colazione, lasciamo la cittadina in direzione nord-est. Siamo in mezzo al verde dell’alta Franconia e il santuario dei Quattordici Santi Salvatori, Vierzehnheiligen, svetta dal bosco nel quale è immerso catturando l’attenzione anche a distanza. A mano a mano che ci avviciniamo si scopre il caldo colore della pietra gialla impiegata per costruire questo luogo di culto voluto dal vescovo di Bamberga nel 1743. La facciata è convessa ed è affiancata da alte torri con giganteschi pilastri che salgono lungo i quattro ordini di finestre.

Proseguiamo le visite con Erfurt; siamo ormai nel centro geografico della Germania e siamo entrati in Turingia. A questa cittadina, molto danneggiata dalla seconda guerra mondiale, concediamo solo una passeggiata attraverso la piazza del Duomo che presenta un monumentale ingresso sul lato sinistro chiamato Triangle, la bella Severichirke, dedicata a San Severo di Ravenna il cui culto è molto diffuso in Germania, un’occhiata dal basso alla Zitadelle che svetta in alto su progetto dell’italiano Petrini, la strada del mercato ed il famoso Krämerbrücke, un ponte trecentesco retto da cinque archi sul quale si sussegue una serie ininterrotta di antichi edifici a graticcio adibiti a negozi di prodotti tipici, al pianterreno e ancor oggi abitati ai piani soprastanti.

Continuiamo diretti a Weimar. La piccola città museo, patrimonio dell’Unesco, è una tappa fondamentale per chi insegue gli itinerari di Goethe e di Schiller. Il suo nome si lega anche al primo tentativo dei tedeschi di darsi un vero ordinamento democratico e repubblicano. Weimar oggi non è solo una città colta e ricca di storia ma anche un centro vivace, densamente abitato. Il nucleo storico si può percorrere a piedi: Markt Platz, il municipio, le case di Schiller e di Lucas Cranach, la piazza della Democrazie fino a raggiungere quella del teatro, costruzione classicista dove si svolsero i lavori dell’assemblea nazionale conclusi nell’agosto del ‘19 con la proclamazione della Repubblica di Weimar… 

Ripartiamo salendo ancora ma piegando a est così entriamo in Sassonia e la nostra giornata si conclude a Lipsia. La città è universalmente considerata la culla della musica perciò per i cultori di Bach, Mendelssohn e Wagner, venire in città ad ascoltare i concerti nella chiesa di San Tommaso equivale a “un pellegrinaggio alla Mecca”.

Fondata nel 1165 è diventata un famoso centro culturale, sede di università e importante centro per l’editoria tedesca. Gran parte delle attrattive si trovano nella città vecchia attorniata dal raccordo anulare che include la più grande stazione ferroviaria d’Europa, costruita nel 1902, la chiesa di San Nicola, la vecchia borsa risalente al primo periodo barocco, l’antica pesa pubblica… Ancora a est per raggiungere Dresda.

Questa è una delle città più bella della Germania. Nel XVIII secolo divenne un importante centro culturale e si arricchì di splendidi palazzi. Purtroppo gran parte di questi edifici furono distrutti nella notte fra il 13 e il 14 febbraio 1945 quando le forze armate inglesi americani bombardarono tappeto l’intera città. Oggi il centro di Dresda è ritornato a risplendere e fra tutti i monumenti spicca lo Zwinger, il complesso barocco voluto da Federico Augusto I, si staglia con la lunga facciata rococò sul lato sud occidentale della Theater Platz e sembra incredibile che l’idea iniziale fosse solo quella di rimpiazzare una fortezza medievale. Gli storici palazzi del potere, due chiese simbolo e i maggiori musei sono tutti raggiungibili a piedi nella Altstadt: la Pazza del Teatro, con il monumento equestre del re Giovanni, la Hofkirche, il Residenzschloss, sul lato che si affaccia all’Elba, il Fürstenzug sud con la Augustusstrasse che dalla Hofkirche si allunga verso est con un lunghissimo mosaico composto da 23.000 piastrelle di porcellane di Meissen.

Prima di dirigerci a Berlino dove prenotiamo due notti, se il tempo ce lo consente, potremmo allungarci e raggiungere Görlitz. Questa cittadina, che odora di Polonia, uscì quasi indenne dalla seconda guerra mondiale. La ricchezza di monumenti storici testimonia un passato prospero e ricco ed è più volte stata utilizzata come set cinematografico. Dedichiamo una giornata intera alla capitale della Germania. 

Dopo la prima colazione iniziamo a conoscere Berlino attraverso i suoi principali siti storici, rappresentanti la storia della monarchia prussiana, reminiscenze della dittatura nazista e gli anni della divisione durante la guerra fredda. Ci incontriamo nella rinomata Alexanderplatz con la sua Torre della Televisione e, girato l’angolo, ci scopriamo incantati da tutt’altra atmosfera, quella del Nikolai Viertelcon il suo labirinto di stradine medievali.

Dalla Marienkirche camminiamo lungo il famoso vialeUnter den Linden che ci da modo di ammirare l’Isola dei Musei, le meraviglie barocche di Federico II, la Bebelplatz (nota anche per il rogo dei libri del 1933), la splendida Gendarmenmarkt;la nostra passeggiata prosegue fino al simbolo della città: la porta di Brandeburgo, il Reichstag e il Memoriale. Ci fermiamo per il pranzo libero in corso di visite e terminiamo la passeggiata nel primo pomeriggio per lasciare un po’ di tempo alle visite individuali. È ormai giovedì quando lasciamo Berlino e ci dirigiamo a nord. Schwerin diventa il pretesto di una sosta.

La cittadina, nonostante le proteste di Rostock, pur se così piccola, fu scelta come capitale del nuovo Stato unito del Meclemburgo – Pomerania occidentale. Questa scelta fu ispirata dalla felice posizione della città circondata da dodici laghi pittoreschi e vicina a un’isola su cui svetta un castello da favola. Finalmente Lubecca! Il punto più a nord del nostro viaggio è questa cittadina sulle rive del fiume Trave, appena prima che questo scavi una profonda baia sfociando nel Mar Baltico.

Lubecca è una città ricca di storia e di bellezza, meta di un intenso flusso di visitatori, tedeschi prima che stranieri. La sua ricchezza risale ai tempi della Lega Anseatica e ai fiorenti commerci medioevali. Il celeberrimo scrittore Thomas Mann che qui visse e operò, la descrisse come: “caratteristico nido”.

Oggi attrae soprattutto gli amanti della Backsteingothic: l’architettura gotica a mattoni che ha ottenuto il riconoscimento di stile nazionale. Gli interni delle chiese, le facciate degli edifici, le porte cittadine, il municipio e persino l’ospedale dell’epoca medievale sembrano figure tratte da una storia illustrata magicamente trasposte nella realtà.

La prima tappa della nostra discesa è Lüneburg. È difficile credere che questa piccola città, che un tempo faceva parte della Lega Anseatica, sia stata una delle più ricche della Germania. La sua prosperità era dovuta alle miniere di sale. Aperte nel 956 fornirono lavoro a più di 2000 persone nel basso medioevo e furono la maggiore industria in Europa. Oggi, fra i monumenti principali restano il municipio, la chiesa di San Nicola e il quartiere dell’acqua che, su entrambe le rive del fiume Ilmenau, offre incantevoli scorci medievali.

Non manchiamo Goslar, ai piedi dei monti Harz, una città ricca di fascino soprattutto perché possiede il maggior numero di case a graticcio della Germania, circa 1500! Per trecento anni fu la residenza degli imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero e membro della Lega Anseatica. Nota anche come “cassaforte del nord”, Goslar ebbe come principale fonte di ricchezza le miniere di Rammelsberg dove si estraevano lo zinco, il rame e l’argento.

Per il suo aspetto rimasto quasi immutato è stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco. Anche a Wernigerode ci vorrebbe un momento di sosta… Alla confluenza tra due fiumi, questa cittadina è caratterizzata da case a graticcio collocate lungo un erto pendio, strade tortuose e infine un grande castello che domina il paesaggio attraversato da una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collega le cittadine e i piccoli paesi delle montagne Hartz. Il penultimo giorno la discesa continua in direzione di Würzburg.

La città fu completamente distrutta nel marzo del ‘45 ma è riuscita a risollevarsi dalle macerie e a incantare i visitatori grazie ai molti luoghi di interesse storico; primo fra questi è la Würzburger Residenz costruita nella prima metà del ‘700. Oggi patrimonio dell’Unesco, è principalmente associata all’architetto Balthazar Neumann, responsabile dell’intero progetto e alla mirabile volta sovrastante la scala, decorata con l’affresco più grande del mondo, capolavoro di Gianbattista Tiepolo! Scendiamo ancora e ci viene incontro Rothenburg ob den Tauber.

Il tuffo nel passato si percepisce subito: stretti vicoli, case a graticcio, facciate di vari colori e torri di guardia, fanno di questa cittadina una tappa obbligata lungo la Romantische Strasse. Si tratta di uno dei più bei centri medievali della Germania che si visitano percorrendo il perimetro delle panoramiche mura. Solo per i più curiosi, la chiesa di St. Jacob custodisce tre strepitose opere di Tilman Riemenschneider, lo scultore ed intagliatore tedesco, fra i più celebri dell’epoca tardo-gotica e rinascimentale…Scendiamo ancora qualche chilometro per la cena e il pernottamento. 

L’ultimo giorno ci resta una lunga percorrenza ma se il tempo ce lo consente una sosta per una foto ai castelli di Ludvig o per curiosare In der Wies a Steingaden, diventa il pretesto per una fermata. Il nome significa letteralmente “nel prato” perchè tra il verde dei campi e dei boschi spicca la massa bianca, gialla e rosata di questa chiesa rococò, Patrimonio dell’Unesco. Gli interni sono resi luminosi dal predominio del bianco e dell’oro, gli affreschi e i raffinati stucchi danno vita ad una straordinaria composizione unitaria, dal profondo significato teologico relazionato alla venerazione del Cristo flagellato. Il finto marmo delle colonne, le decorazioni del soffitto, le eleganti inferriate e il pulpito danno a questo scrigno barocco un inestimabile valore stilistico. Rientriamo a Udine in serata.

Da sabato 9 a domenica 17 Agosto 2025

La quota di partecipazione (min. 35 persone) è fissata in Euro 1.360,00 (soci sostenitori Euro 1.350,00) comprensive di: pullman granturismo – sistemazione in hotel 3/4* in trattamento di pernottamento, prima colazione e cena ad esclusione della seconda a Berlino – tasse di soggiorno – un paio di pranzi sportivi lungo il percorso – tutti gli ingressi indicati – guide locali ove previste – gita in battello a Lubecca – assicurazione assistenza e spese mediche – guida/accompagnatore al seguito. Adesioni entro il 30 Giugno con il versamento di 300,00 euro a titolo di caparra. Il programma dettagliato e la data del saldo saranno comunicati ai partecipanti.

Guida/accompagna: Annaluisa Gori – Guide locali – Driver: Roberto



In conformità con le normative vigenti in materia, i viaggi si avvalgono dell’organizzazione tecnica di A. di V. abilitate. I tour in programmazione non sono confermati ma solo proposti. All’atto della conferma i partecipanti riceveranno foglio notizie con eventuali variazioni e dettaglio degli operatori. I tour sono riservati agli iscritti, ai soci sostenitori e ai loro familiari.


Per i viaggi: Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’art. 16 della legge n. 269 del 3 agosto 1998:

“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione e alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”